VII lunga pena, e non aveste la grazia che Il vostro ingegno e i vostri studi spe- Nel 66 in Bolivia con lungo e difficile travaglio nella definizione dei confini col Brasile, riusciste a far trionfare la verità anche nella carta geografica dell'America meridionale e nel tempo stesso a distac care la Bolivia dalla sua alleanza col Paraguay. Nel 76, ministro plenipotenziario del Brasile nell'Uruguay, poi agli Stati Uniti; dappertutto facendo amare e rispettare il diplomatico insigne, del gentiluomo per- Nell'ultima guerra fra il Chilì e il Perù, 110minato arbitro delle contese fra i due Stati, rappresentaste il vostro Imperatore a Santiago, accettando, una delle più ardue e più pericolose missioni, che mai siano state affidate ad un diplomatico. I più insidiosi intrighi politici, le più rabbiose cupidigic degli interessati, le minaccie e le lusinghe vi movevano guerra incessante, scuotendovi, seducendovi, confondendovi Catone solo contro mille ; ina Catone. E quando la vostra coscienza si trovò faccia a faccia contro tutta quella gascarra di intrighi, di lenocinii e di violenze morali; rifiutaste il mandato, volendo rimanere prima che rappresentante di un imperatore potente, difensore impeccabile del vero e del giusto. Lasciatemelo dire : un uomo che per più di mezzo secolo è stato avvocato e diplomatico, eppure rimane Catone, è più che un uomo; un monumento. In quell'occasione voi non foste soltanto un eroe della giustizia, ma dettaste norme, che serviranno di guida maestra a tutti i futuri arbitrati internacionali. L'ultima tappa della vostra lunga e faticosa carriera fu quella di Roma, dove ininistro del Brasile, avete fatto amare IX la vostra patria da tutti e specialmente da noi altri italiani, che vi siamo riconoscenti di avervi veduto fare i primi studii all'Università di Pisa ed ora siamo alquanto superbi che abbiate scelto la nostra Firenze per passarvi gli anni di pace e 1 di riposo. Quanto a voi, a tutti quelli che vi ammirano, ricordando le fortunose vicende della vostra vita, modestamente rispondete sempre : non ho fatto che il mio dovere. - Ma, quanti altri possono ripetere queste poche e sante parole ? Ed ora io vi saluto, augurandovi con tutto il cuore gli anni di Fontenelle e di Chevreul. Belgirate, 31 agosto 1894. Il vostro MANTEGAZZA. *** DUE PAROLE AL LETTORE che possono anche servire di prefasione. Gli amici più cari, quei pochi ai quali confido tutti i miei pensieri, quando ebbero udito da me, che volevo scrivere l’Elogio della vecchiaja, si misero a ridere ; facendomi intendere molto chiaramente, che .io parlavo per celia. lo però insistevo, atteggiando la faccia alla più grave serietà, e allora mi davano del matto; e un coro di obbiezioni, sarcasmi, di invettive mi si rovesciava addosso, come valanga di pietre in un'an di tica lapidazione. Sì, si: sta bene, il tạo elogio sarà come quello di Erasmo sulla pazzia. Lodare la vecchiaia, per farne la satira. |