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Si, egli aveva ragione. Se il matrimonio è ancora la forma meno cattiva del contratto d'amore fra l'uomo e la donna; è poi sempre l'unico vincolo, che permette all'uomo e alla donna di amarsi, anche quando fisiologia e igiene li avessero messi all'indice.

Il volgo ripete ogni giorno con volgarissima menzogna, che fra due sposi l'amore si trasforma a poco a poco in amicizia.

No e poi no: il sentimento che lega due vecchi, che hanno attraversato insieme una lunga vita, non è amicizia, ma è ancora amore e amore sessuale. Non è l'amore ardente e vulcanico del giovane, non l'amore dotto e ingegnoso dell'adulto; ma è sempre amore.

Un amore pieno di dolci e misteriosi ricordi, ignoto al mondo tutto e che formano il delizioso ed esclusivo segreto di due corpi e di due cuori.

Un amore pieno di indulgenze, di concessioni, di generose bugie e di tenerissime ipocrisie.

Un amore pudico, perchè ha molto da perdonare e da farsi perdonare, un amore

che osa esser libertino, ma senza violenze, che sa di non poter peccare; un amore ritornato puerile e timido, ma rimasto parecchio birichino e capriccioso.

Un raggio di sole, che squarcia le nubi nere di un temporale e cade sopra la candida neve polare, e par che la riscaldi e la disciolga con un fiato di calda tenerezza!

Se l'amore di due vecchi può esser giocondo, diventa poi giocondissimo, se è benedetto dalla fecondità. Allora rassomiglia in tutto al più caro e al più bello fra gli alberi, il limone; sempre verde di foglie, sempre profumato di fiori, sempre ornato di frutti.

I nostri figliuoli sono specchi viventi, nei quali due creature di sesso diverso si guardano e si contemplano; con intima e misteriosa compiacenza.

Un figlio guardato nello stesso tempo dall' uomo e dalla donna, che li hanno fatti, è lo spettacolo più giocondo per gli occhi, più inebbriante per l'anima.

Più d'una volta due felici mortali, da quello specchio vivente riportano gli oc

chi sopra sè stessi, scambievolmente e lungamente. Un sorriso in due dice loro, che si son ricordati della stessa cosa e nello stesso istante. Un ricordo, che il mondo ignora e che porteranno essi soli nella tomba. Il ricordo di una carezza diversa da tutte le altre, e che ha generato quella creatura; una voluttà non mai dimenticata e da tutte le altre diversa e che rimase improntata in un lineamento, in un gesto; che è fusione di due carni e di due sangui.

La Bibbia dice, che il Creatore, dopo aver guardato il mondo fatto da lui, se ne compiacque e sorrise.

E come non sarà divino il sorriso, quando son due i creatori, che guardandosi nello specchio della loro fattura, si rivedono vivi e giovani, come quando in un amplesso potente e innamorato, riaccesero insieme la fiaccola della vita?

È il frutto saporoso che rammenta a quei due il fiore profumato, da cui nacque; è un mirabile accordo del passato e del presente; è la visione vaga e misteriosa delElogio della vecchiaia.

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l'avvenire, di cui quei due sono gli artefici fortunati.

Se un raggio di sole, toccando la punta di un ago lucente, si frange in aureola scintillante di luce; se rompendosi nella gocciola della pioggia si distende nell'iride di un arcobaleno; gli sguardi dell'uomo e della donna, che insieme passano attraverso la loro creatura, formano un altro arco di luce celeste, che congiunge il passato all'avvenire, riempiendo l'anima. di estasi e di beatitudine.

E il creatore, che dopo la creazione se ne compiace e sorride!

Ma non tutti gli uomini vecchi hanno una moglie: abbiamo la lunga schiera dei vedovi e la lunghissima dei celibi, ribelli per tutta la vita al matrimonio e che in fatto d'amore son sempre vissuti di rapina o di voluttà pagate.

Tutti questi infelici hanno in generale perduto la loro virilità prima dei maritati; dacchè è un dogma, che nulla con

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serva certi preziosi poteri quanto l' am-
biente costante e tranquillo del matrimonio.
In questo caso, avvezzi da lungo tempo
ad una grande irregolarità nell'esercizio
delle loro facoltà riproduttive, abituati ai
lunghi digiuni interrotti da pasti gargan-
tueschi (veri selvaggi dell'amore) si ras-
segnano a intermittenze più lunghe delle
solite e di digiuno in digiuno sopportato
facilmente per la fame diminuita, giun-
gono senza rimpianti alla castità asso-
luta.

Ricordano il passato con compiacenza
e si rassegnano al digiuno d'amore. Non
ci rassegniamo forse a perdere i capelli
e i denti, a vederci il volto solcato dalle
rughe; non portiamo forse gli occhiali
senza piangere e non assistiamo ad una
festa da ballo senza ballare?

L'uomo perfettamente sano però e che
ha navigato per tutta la vita nel mare
della voluttà, col timone in mano, e colla
bussola davanti agli occhi; muore anche
oltre gli ottant'anni, senza aver abdicato
mai del tutto alle dolcezze d'amore.

Gli rimangono le lunghe e estetiche

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