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Se i vecchi per la più parte non sono felici, non è colpa della vecchiezza, ma di loro stessi; così come abbiamo tanti infelici anche nelle altre età, che pur giudichiamo le migliori.

Nella vecchiaia si sommano tutti gli errori fatti da noi nell'infanzia, nell'adolescenza, nella giovinezza, nell'età adulta; e ad essi poi i più ne aggiungono altri speciali dell' ultima età; per cui è certamente più difficile esser felice da vecchi. Ma anche qui convien ricordare due dogmi fondamentali dell'arte di vivere: che cioè

la felicità è sempre una cosa difficile e rara, come difficili e rare sono tutte le cose migliori di questo mondo; come rara è la bellezza e raro il genio. E poi l'altro dogma è questo: che le cose sono tanto più desiderabili, quanto più sono difficili ad aversi, e che tutti quanti hanno un po' di sangue nelle vene e un po' di nerbo nei polsi devono mirare alle cose difficili e alle difficilissime.

Per conto mio, il primo giorno in cui il lunario mi ebbe dichiarato vecchio, non stracciai il lunario, nè tentai coi sofismi e

gli artifizii a falsificare le date; ma mi
affacciai coraggioso alla vecchiezza, che
mi guardava con ironia crudele:

Le cose difficili mi

Ma tu mi vorresti fare infelice, tu vorresti vedermi piangere e brontolare? No e poi no! son sempre piaciute sopra ogni cosa e anche le impossibili mi hanno sempre affascinato. Tu non mi avrai fra le tue vittime. Io sarò felice malgrado le tue insidie e le tue percosse. Io voglio benedire la vita fino all' ultimo respiro, non voglio esser molesto nè a me nè agli altri. Accetto la canizie, come una corona d'argento, non come un obbrobrio: accetto il riposo, non come una maledizione, ma come il premio di una lunga vita di lavoro e di lotta. Voglio essere felice, benchè vecchio. La felicità può e deve mutar forma nelle diverse età della vita ma non deve mai abbandonarci.

In questa lotta colla vecchiaia fino ad
ora son rimasto vincitore: non so se c
fino a
quando mi sorriderà la vittoria.
La desidero a me e a voi tutti, che da
tanti anni leggete i miei libri; nei quali,

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pur variando stile e materia, ho avuto sempre dinanzi al mio pensiero l'idea fissa di far un po' di bene a chi mi legge, di accrescergli il patrimonio della gioia, di alleggerirgli o di togliergli il peso del dolore.

Quando un libro, fosse pur l'ultimo fra gli ultimi, raggiunge questo fine, non fu scritto invano; e l'autore, per quanto modesto, può esserne contento.

CAPITOLO PRIMO.

LA VECCHIAIA NEL CUORE E NEL PENSIERO

DELL'UOMO.

Elogio della vecchiaia.

t

peine de la vie, c'est un arrêt du ciel, et le moindre des maux c'est la vieillesse, pour qui sait la porter avec courage et avec dignité. CHEV. DE BOUFFLERS.

Veux-tu savoir vieillir?

Compte dans ta vieillesse,

Non ce qu'elle te prend,

Mais ce qu'elle te laisse.

LEGOUVÉ.

Vetustas quidem nobis, si sem

per sapimus, adoranda est.

MACROBIO.

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